E' innegabile e non controvertibile: nel campo dello sport calabrese colui il quale ha marchiato a fuoco il decennio appena concluso è Lillo Foti. Il Presidente della Reggina ha fatto vivere ad un'intera regione una vera e propria epopea che aveva un (ormai sbiadito) precedente nel Catanzaro di Massimo Palanca degli anni '70. La Reggina degli anni '00 ha segnato una stagione della vita cittadina forse irripetibile, di certo mai vissuta prima. Nove stagioni nella massima serie, soddisfazioni inimmaginabili, vittorie contro tutte le grandi della storia calcistica italiana, un entusiasmo senza pari, una provincia intera il cui battito del cuore viaggiava perfettamente in sincrono con le vicende amaranto, migliaia di calabresi sparsi per l'Italia ed anche oltre che ogni 15 giorni si davano convegno negli stadi del Nord Italia per ritrovarsi attorno alla bandiera amaranto, per ritrovare le loro origini, delle quali gli undici calciatori erano solo gli ambasciatori, la Nazionale azzurra per due volte al "Granillo". Tutto questo e molto altro è stata la Reggina degli anni '00, la Reggina di Lillo Foti (oltre che il presidente l'unico protagonista ad essere stato sempre presente in tutto il decennio). Gli ultimi anni, in verità, hanno testimoniato un declino amaro e triste dal quale, come più volte scritto, lo stesso Foti non può chiamarsi fuori sotto l'aspetto delle responsabilità. Ma per l'analisi delle colpe storiche ci sarà tempo; ora, a proposito di storia, il decennio che ci lascia (o che lasciamo noi, dipende dal'impostazione filosofica dell'accezione spazio-temporale) è segnato, ovviamente, da fatti. Fatti che, come amava dire Churchill, in quanto, appunto, fatti (participio passato del verbo fare) sono ostinati perchè immutabili. E questi fatti - nel loro complesso largamente in positivo - portano lo scettro di uomo del decennio necessariamente a Lillo Foti. Difficilmente, di contro, alla luce di una serie di marchiani errori commessi in chiusura degli anni '00, Foti riuscirà a difendere proficuamente il primato nella prima fase degli anni '10 che, per la Reggina si presentano con la faccia di Asdrubale, un cartone animato sotto forma di nuvolone nero, che i bimbi appassionati delle avventure della "Pimpa" hanno imparato a conoscere ed a temere in quanto portatore di pioggia. All'uomo del decennio il compito di invertire la rotta e stupire, nuovamente, tutti. In ascesa, invece, le quotazioni delle altre rappresentanti del calcio calabrese (che, però, partivano da un punto dal quale era possibile solo salire): Crotone, Cosenza e Catanzaro paiono avere margini di crescita ancora interessanti, ma resta da vedere che tipo di equilibri economici riusciranno a trovare le società in un panorama asfittico come quello delle serie minori. Le premesse, però, sono più che stuzzicanti. Gli anni '10 potrebbero schiudere nuovamente orizzonti scintillanti per il basket reggino. La neonata Team Basket Viola sta crescendo giorno dopo giorno e l'opera certosina compiuta sul parquet da Massimo Bianchi è solo la punta dell'iceberg. La società sta ancora strutturandosi, l'affezione si sviluppa, come dimostrato dalle 2000 presenze dell'ultima gara casalinga, insomma il bimbo cresce bene. Dovrà farlo in fretta per farsi trovare pronto agli esami di maturità che, per il basket italiano, potrebbero giungere in tempi stretti. Con ogni probabilità la prossima estate sarà l'anno zero per la pallacanestro tricolore; non è rinviabile la necessità di procedere ad una ristrutturazione complessiva dei campionati, con una serie di sconvolgimenti che porteranno alla scelta di riacquisire al basket di vertice alcune piazze storiche che ne abbiano i requisiti. Il movimento conta molto in Reggio Calabria, alla Team Basket Viola il compito di farsi trovare pronta per eventuali, ulteriori ed improvvisi salti di categoria. Gli anni '10 sono appena all'alba...